Testimonianze ed elementi di prova: la chiave della credibilità.

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testimonianze ed elementi di prova

Nella generazione dei contenuti di digital marketing sono ormai uno degli elementi chiave. Avere testimonianze di clienti soddisfatti, dati scientifici, ricerche, magari qualche titolo o attestato prestigioso, permette di accrescere la nostra autorevolezza e la credibilità delle nostre affermazioni, smarcando, così, una delle più grandi obiezioni dei lettori: “Perché dovrei crederti?”

testimonianze ed elementi di prova

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Internet è un posto magico.

Una rete che ci consente di connetterci con l’altro capo del Mondo in un batter d’occhio.

Possiamo reperire miliardi di informazioni sui più svariati argomenti, non importa quanto siano bizzarri e di nicchia.

Tonnellate di dati che si muovono a una velocità prossima a quella della luce aprono agli esseri umani possibilità mai avute prima, Mondi sconfinati a portata di mano, disponibili gratuitamente con un semplice click…

Tuttavia, c’è un importante rovescio della medaglia: non tutte le informazioni sono uguali.

Se è vero che la conoscenza si diffonde a macchia d’olio, è altrettanto vero che il meccanismo vale per le bufale e le truffe.

Lo sperimentiamo sulla nostra pelle tutti i giorni…

I social e la rete in generale pullulano di disinformazione, un coacervo di fake news che non solo non corrispondono assolutamente a verità, ma non sono nemmeno supportate dal benché minimo dato scientifico.

Se alcune, come la teoria della terra piatta e i nanobot nei vaccini, sono facilmente smascherabili, altre vengono fatte passare come “opinioni” e “punti di vista”, contribuendo a formare pericolose ideologie senza alcun fondamento convalidato.

Come reagiscono gli utenti a tutto questo?

Spesso, chiudendosi a riccio: per difendersi dal pericolo della disinformazione, applicano filtri pesantissimi a qualsiasi tipo di contenuto.

Filtri così stringenti, che finiscono col non fare più distinzione tra la buona informazione e quella cattiva.

Tutto viene messo nello stesso calderone: “Non mi fido, mi volete solo fregare per i vostri scopi”.

Ecco che, da potenziale risorsa infinita di sapere, internet si trasforma nella culla dell’incertezza e della disinformazione.

IL PREGIUDIZIO SUL MARKETING

Il marketing digitale, lo sappiamo, vive di contenuti.

Il Content Marketing è al centro di ogni strategia digitale e, come buoi ben immaginare, se il lettore si chiude a priori e parte dal presupposto che tutto ciò che stai scrivendo è pura fuffa, allora la sua efficacia è pari a 0.

Su internet, nel migliore dei casi, l’utente ti dà una possibilità, leggendo il tuo contenuto e poi bollandolo come “non credibile”.

Nel peggiore, nemmeno si soffermerà sul titolo.

Diciamocelo, la pubblicità non gode affatto di buona credibilità, soprattutto in Italia, il Paese che ha fatto della furbizia e delle capacità truffaldine uno dei suoi vanti.

Se a questo si aggiunge il fatto che internet (usiamo la parola in generale qui) non è percepito come un medium affidabile, la frittata è fatta: ogni contenuto che proponiamo ha un’altissima probabilità di essere percepito come bufala.

Come fare quindi a far esprimere al massimo i tuoi contenuti?

AUMENTARE LA CREDIBILITÀ DEI TUOI CONTENUTI

“Perché dovrei crederti?”

L’unica strategia percorribile per smarcare la domanda delle domande in campo di Content Marketing è aumentare la credibilità e l’autorevolezza di ciò che scrivi.

Un contenuto che fa una promessa non supportata dai fatti non supererà mai il “bufala alarm”!

Facciamo un esempio pratico.

Quante volte ti è capitato di imbatterti in una pubblicità che declamava una promessa del tipo :“Ti farò fare 100.000 € al mese se seguirai le mie istruzioni”?

Bene, ora contestualizziamola.

Quante sono le probabilità che tu posso solo pensare di aprire il contenuto, se a proferire questa frase fosse un Pinco Pallino appena trent’enne qualunque?

E se invece fosse Warren Buffett in persona?

E se al posto di quella scialba promessa, ti dicesse: “Ti aiuterò nei tuoi obiettivi grazie al mio metodo comprovato da anni di ricerche e risultati, facendoti supportare dal mio team di super-esperti nel campo finanziario?”

Un po’ le cose cambiano, no?

COME AUMENTARE LA CREDIBILITÀ DEI CONTENUTI

Il mix di cui si compongono i contenuti è un’alchimia fatta di equilibri sottili.

La giusta dose di emozione, la giusta dose di logica, la giusta dose di sogno e la giusta dose di azione.

Allo scatenare lo stato emotivo del lettore deve corrispondere il soddisfare la sua sete di logica.

Un vecchio adagio recita che si cattura con l’emozione e si convince con la logica.

Non c’è niente di più vero!

Per questo, aumentare la credibilità dei contenuti è un passo fondamentale nel processo logico compiuto dagli utenti.

Fondamentalmente, possiamo operare su due piani distinti, uno per così dire contestuale e uno più pratico.

Sul piano contestuale, agiamo strategicamente nel lungo termine: dobbiamo portare a termine una serie di azioni per aumentare l’autorevolezza del nostro brand sul mercato, creando un ambiente fertile e predisporre a livello mentale i lettori sul fatto che noi non diciamo bufale.

Insomma, in parole povere dobbiamo crearci la nomea di persone fidate e oneste.

Come?

Nel tempo: contenuti di valore e comprovati, promesse mantenute, passaparola positivo, mezzi di comunicazione percepiti come affidabili ecc…

Nel pratico (quello che ci interessa maggiormente oggi), il singolo contenuto guadagna di credibilità e autorevolezza se e solo se riusciamo a infarcirlo di quanti più possibili elementi di prova e testimonianze di valore.

QUALI SONO GLI ELEMENTI DI PROVA E COME PRESENTARLI

Gli elementi di prova possono essere svariati:

  • Testimonianze di clienti soddisfatti.
  • Studi scientifici.
  • Ricerche di mercato.
  • Report interni.
  • Casi Studio.
  • Citazioni di fonti attendibili.
  • Testimonial famosi / autorevoli del settore.
  • Titoli, premi e riconoscimenti conseguiti.
  • … E tanti altri!

Molto più importante dell’elemento di prova in sé è la modalità con cui viene presentato.

Per natura tendiamo a credere a ciò che ci dicono i nostri occhi.

Quindi nulla batte una bella dimostrazione drammatica delle nostre affermazioni: grafici, video d’impatto, prima e dopo…

Quello da ricordare è che il nostro pubblico non è fatto da scienziati con tutto il tempo a disposizione del Mondo.

Cercano dimostrazioni semplici, comprensibili, non troppo numeriche né troppo discorsive e complicate.

La parola d’ordine è semplicità: scegliere un solo fattore da dimostrare, dimostrarlo in modo chiaro e inequivocabile, usando parole di facile comprensione e senza troppi giri astratti.

Le persone diffidano da ciò che non comprendono, quindi è importante rimanere acqua e sapone nelle spiegazioni.

In fondo, non siamo professori universitari, il nostro obiettivo non è insegnare, ma far capire che ciò che stiamo affermando non è una fake news.

QUALCHE SUGGERIMENTO

Ecco qualche suggerimento di copy professionistico da applicare da domani per aumentare l’autorevolezza dei tuoi contenuti:

  • Prediligi contenuti grafici e video dimostrativi.
  • Meglio una promessa più piccola e credibile di una sparata gigantesca.
  • Usa solo fonti attendibili, niente noncelodicono.blogspot e simili.
  • Usa la gradualizzazione, parti da un’affermazione facile da far accettare e arriva alla conclusione più grossa.
  • Se proprio vuoi sparare alle stelle la tua promessa, aggiungi un punto interrogativo alla fine, farà sembrare il tutto più terreno e umano.
  • Usa strutture grammaticali consequenziali: “Se…allora…”, “Quindi…”, “Come abbiamo detto…”, “Il fatto è che…”
  • Per le testimonianze, adotta un po’ di storytelling, aiuterà la leggibilità e l’assimilazione dei concetti chiave.

CONCLUSIONI

Il Content Marketing è un gioco di equilibri, come abbiamo detto prima.

Una partita a chi vince l’attenzione e la fiducia dei lettori.

In questa gara vince solo chi corre con le scarpe migliori, quelle della credibilità e dell’autorevolezza.

Non dimenticare mai di inserire quanti più elementi di prova nei tuoi pezzi, sia che si tratti di una lettera di vendita, sia che si stia facendo un video per i social!

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