Cosa si nasconde dietro la Motivazione?

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Scopriamo cosa si nasconde dietro la psicologia della motivazione e come possiamo ottenere sempre la massima spinta dal nostro stato emotivo!

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Quante volte abbiamo provato quella spiacevole sensazione di mancanza di spinta nel compiere un’azione?

Che sia un lavoro, un allenamento, una relazione personale o chissà cos’altro, ognuno di noi lo ha sperimentato sulla propria pelle almeno una volta nella vita.

Perché succede tutto questo?

Scopriamo insieme cos’è la motivazione e come possiamo ottenere uno slancio ottimale dal nostro stato emotivo.

LA MOTIVAZIONE, QUESTA SCONOSCIUTA!

Tutti abbiamo un’idea di cosa sia la Motivazione, ma in termini precisi?

Essa può essere descritta come una situazione in cui per la persona esiste un obiettivo perseguito in quanto attraente o temuto in quanto repulsivo, per raggiungere (o evitare) il quale la persona attiva un determinato comportamento.

In pratica, essere motivati significa: 

  • Avere un obiettivo.
  • Compiere uno sforzo per raggiungerlo o evitarlo.
  • Persistere nello sforzo fino al raggiungimento o all’evitamento.

Niente di più, niente di meno.

La motivazione svolge due funzioni: attivare alcuni comportamenti e orientarli verso una meta. 

VARI TIPI DI BISOGNI, VARI TIPI DI MOTIVAZIONE

Bene, abbiamo visto che l’obiettivo (o oggetto-meta) è componente intrinseca della motivazione.

Ma cosa ci spinge in una direzione piuttosto che in un’altra?

Bella domanda! 

I fattori scatenanti la motivazione sono strettamente personali, dipendono dal vissuto specifico di ognuno e cercare di capire quelli altrui è un’impresa quasi impossibile.

Spesso, anzi, non sappiamo nemmeno cosa muove noi stessi!

Nel corso della storia, moltissimi studiosi hanno provato a dare una definizione precisa dei motivi e delle cause che spingono le persone verso un determinato obiettivo.

Tra le tante, lo psicologo americano Maslow ha costruito una teoria molto interessante: la Piramide dei Bisogni.

Assunto fondamentale della teoria è che l’essere umano sia mosso da dinamiche di tipo bisogno-soddisfazione nel prendere una decisione o nel compiere un’azione.

Secondo Maslow, un individuo situato in fondo alla piramide, nella parte dei bisogni fisiologici, difficilmente proverà interesse per obiettivi che riguardano l’autorealizzazione: la sua attenzione sarà dedicata alla soddisfazione di bisogni primari come il cibo o il sonno.

IL RUOLO DELLE EMOZIONI

Qualsiasi teoria si decida di adottare nella lettura della motivazione, c’è un elemento comune che compare sempre: le emozioni!

Come molti altri campi delle attività umani, le emozioni giocano un ruolo fondamentale nella comprensione di quale azione compiere e quale invece lasciare in sospeso.

Spesso, accade di non provare “a pelle” sensazioni positive riguardo una situazione o una scelta da compiere: questi sono campanelli che non è possibile ignorare!

Le emozioni hanno l’importante compito nell’orientarci in decisioni immediate e importanti, ci avvertono e cercano di guidarci verso quello che reputano essere più conveniente per noi.

Ecco perché sono indispensabili quando parliamo di motivazione.

Facciamo un esempio: immedesimati in un professionista che, nonostante un lavoro estenuante, non riesce ad ottenere i risultati sperati e si demotiva, cominciando a dubitare di sé e delle sue capacità.

Quale stato d’animo staresti attraversando?

Crederesti di non avere le capacità necessarie?

Come potresti ritrovare una nuova motivazione, un nuovo slancio verso il lavoro e le attività quotidiane?

SCONFIGGERE LA PAURA PER OTTENERE IL MASSIMO DAL PROPRIO STATO EMOTIVO

Il primo passo da fare è realizzare che, probabilmente, l’errore non dipende da te!

Davanti a un fallimento, è normale sentirsi inadeguati e avere scarsa autostima, ma contestualizzandolo e ridimensionandolo, gli togliamo potere e riusciamo a rimanere più lucidi.

In fondo, nella vita, le variabili che ci possono colpire sono virtualmente infinite, noi abbiamo un controllo molto limitato sull’ambiente e sugli eventi che ci capitano, perché legare la nostra autostima a qualcosa che non possiamo controllare?

Usando le emozioni negative, inquadrandole nella giusta dimensione, possiamo prendere consapevolezza dei nostri limiti e questo, paradossalmente, ci aiuta nel trovare (o ritrovare) la motivazione perduta!

Spesso la nostra motivazione è bloccata dalla paura del fallimento, ma se la paura non c’è più, allora siamo liberi di esprimere tutto il nostro potenziale!

LA MOTIVAZIONE NEL MARKETING

Le motivazioni, come abbiamo visto, spingono a fare o a non fare qualcosa, ivi compreso decidere di acquistare o no un determinato prodotto o servizio.

Il marketing, per certi versi, può essere visto come la scienza della motivazione commerciale: dobbiamo portare il maggior numero di persone a comprare da noi e per farlo servono tecniche ben definite e sperimentate.

La questione della motivazione nel marketing è molto controversa…

Tralasciando gli aspetti etici, uno dei miti fondamentali da smontare è che il marketing CREI la motivazione.

Niente di più falso: creare un bisogno o una motivazione è un’impresa colossale, quasi impossibile da affrontare nemmeno per le multinazionali che hanno a disposizione enormi risorse economiche da investire.

Un buon marketing non punta a CREARE un bisogno, ma a inquadrare le motivazioni giuste su cui fare leva.

Non esiste alcun essere umano senza motivazioni: anche il più apatico pantofolaio che passa tutto il giorno sul divano ha un motivo per farlo.

Il marketing deve analizzare il target e tirare fuori la motivazione giusta da spingere per AGEVOLARE l’azione del potenziale cliente.

CONCLUSIONI

La motivazione è un campo per molti versi ancora inesplorato, anche se negli ultimi anni le neuroscienze hanno fatto enormi passi in avanti nella scoperta dei meccanismi che regolano i processi decisionali e motivazionali delle persone.

Il marketing ha il compito di rilevare le leve emotive più potenti per il settore di pubblico a cui ci riferiamo: non cadere nell’errore di pensare che serva a creare un bisogno o una motivazione…

Una campagna di marketing basata su questa idea è destinata a fallire dopo enormi sprechi di tempo e denaro.

Se invece improntiamo i nostri materiali sull’individuare i bisogni principali e sul portarli in superficie, dando loro una risposta solida ed efficace, non c’è margine di errore.

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