Giro di vite sull’abbigliamento contraffatto: sequestrati oltre 200 articoli

Giro di vite sull’abbigliamento contraffatto: sequestrati oltre 200 articoli
I controlli nel punto vendita

Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza del Comando provinciale, nell’ambito di mirati controlli finalizzati al contrasto della commercializzazione di prodotti contraffatti, ha…

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Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza del Comando provinciale, nell’ambito di mirati controlli finalizzati al contrasto della commercializzazione di prodotti contraffatti, ha sequestrato oltre 200 capi di abbigliamento presso un negozio facente parte di un noto gruppo con punti vendita in tutta la regione. In particolare, la Guardia di Finanza ha effettuato un blitz presso il negozio di Benevento dove, nel corso dei controlli, è emerso che erano esposti capi che riproducevano i marchi di note griffe di abbigliamento. In vendita c’erano oltre 100 tute di abbigliamento sportivo che riproducevano segni ingannevoli e contraffatti, riconducibili al marchio “Emporio Armani 7” e altri 40 riconducibili a squadre sportive del campionato americano NBA. Sono state trovate anche oltre 60 giacche riconducibili ai marchi “Stone Island”, “The North Face” e ancora “Emporio Armani 7”. I marchi riportati sugli articoli sequestrati, in termini di dimensioni e grafica, differiscono da quelli originali solo per alcuni dettagli, ingannando così il consumatore. Alla luce degli elementi raccolti, è così scattato il sequestro di oltre 200 pezzi di abbigliamento sportivo, attualmente a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, e il titolare del negozio di abbigliamento è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Benevento per commercio di prodotti contraffatti e ricettazione. Sono in corso ulteriori indagini per accertare l’origine della merce illegale. L’intensificazione dell’azione del Corpo per reprimere il mercato del falso impedisce che questo fenomeno sia un freno alla crescita e allo sviluppo del sistema economico. Nel frattempo, va ricordato che il titolare del negozio di abbigliamento è attualmente in fase di indagini preliminari e quindi si presume innocente fino a sentenza definitiva.

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