Mini-guida introduttiva alle Facebook Ads

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Nell’era della comunicazione social, le piattaforme controllate da Meta (l’ex Facebook) assumono un ruolo centrale anche per ciò che riguarda la pubblicità. In questo articolo esploreremo la giungla delle Facebook Ads, entrando nei meccanismi che le rendono un investimento ad alto ROI

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Prima di addentrarci in quello straordinario strumento pubblicitario che sono le Facebook Ads, vogliamo porci una domanda fondamentale per capire le potenzialità della piattaforma:

È vero che il social della “Grande F” è in difficoltà?

Beh, secondo noi sì e no…

Sì, è vero, molto democristiano, un colpo al cerchio e uno alla botte…

Però, la situazione è complessa: di sicuro, Zuckerberg (il Big President e creatore di Facebook, n.d.r.) ha visto giorni migliori.

Proprio poco tempo fa è uscita la notizia che per la prima volta in 20 anni, il social ha perso utenti piuttosto che guadagnarli.

Non solo, a testimonianza del periodaccio che sta vivendo, Mark stesso ha minacciato la chiusura della piattaforma in Europa qualora non cambiasse la politica sulla privacy e i dati nel Vecchio Continente.

I motivi?

Difficile a dirsi: policy comunicative sempre più stringenti, pubblico sempre più polemico, costi pubblicitari lievitati, probabilmente il cambio di marcia nella fruizione dei contenuti sferrato da Tik Tok, le nuove sfide digitali che spingono verso un social 4.0, molto più coinvolgente e interattivo…

Insomma, come spesso accade le cause sono diverse e interconnesse.

Sta di fatto, che molti non sono così ben disposti a scommettere un euro sulla sopravvivenza di Facebook.

Ma le cose stanno veramente così? Vediamo i numeri…

Mettendo insieme Facebook e Instagram (sì, per chi non lo sapesse, anche Instagram fa parte del pacchetto Meta), solo in Italia sono presenti ben 68,6 milioni di account.

Come? In Italia siamo 60 milioni e ci sono 68 milioni di account?

Beh, sì, considerato il fatto che la grande maggioranza degli utenti ha un account in entrambe le piattaforme.

Il tempo medio di permanenza su Meta è di 1 ora e 52 minuti al giorno, con fasce di età che si concentrano dai 16 ai 64 anni in prevalenza…

E non abbiamo contato WhatsApp (sempre in Meta)!

Ad avercene di crisi così…

Solo YouTube fa meglio tra i social.

Ma perché ci siamo dilungati così tanto su questa premessa quando dovevamo parlare di Facebook Ads?

Perché per prima cosa dobbiamo comprendere le infinite possibilità delle piattaforme di Zuckerberg nella comunicazione pubblicitaria.

Strumenti straordinari che possono veramente fare la differenza per il marketing immobiliare.

Chiarito questo, partiamo con la nostra panoramica.

FACEBOOK ADS NON È SOLO FACEBOOK

Come avrai certamente capito, la prima cosa da tenere in considerazione quando si parla di Facebook Ads è che queste non sono circoscritte solo a Facebook, ma investono anche l’altro grande social di Meta, ovvero Instagram.

Dal Business Manager della piattaforma, infatti, è possibile gestire in contemporanea entrambi gli account, lanciando campagne targettizzate e ottimizzate in base a formati e contenuti.

FACEBOOK PER L’APPROFONDIMENTO, INSTAGRAM PER LE IMMAGINI

Abbiamo parlato di contenuti pubblicitari ottimizzati.

Che significa?

Nonostante siano cugini, i due social hanno pubblico e caratteristiche molto diverse.

Mentre Instagram è eccezionale per catturare un target più giovane (16-24 anni), abituato a una comunicazione più veloce, visuale, dinamica, Facebook si concentra su un perfetto equilibrio tra contenuti scritti, post di approfondimento, visual e interazione, elementi che lo rendono adatto a un pubblico più maturo e riflessivo (generalmente 25-64 anni).

Significa che dobbiamo ragionare a compartimenti stagni?

Ovviamente no, molti hanno account sia su Facebook che su Instagram.

Tuttavia i nostri contenuti pubblicitari dovranno essere calibrati differentemente a seconda della destinazione: un esempio può essere girare un video di 3 o più minuti riguardante un aspetto particolare del tuo servizio (ottimo per Facebook) e, al contempo, riassumerlo in un reel di meno di un minuto per Instagram.

STRATEGIA PRIMA DI TUTTO

Lo studio della campagna pubblicitaria su Facebook e Instagram deve essere sempre fatto a monte.

Gettarsi nella mischia senza un’idea ben chiara degli obiettivi da raggiungere (awareness, vendite, posizionamento…), delle KPI da rispettare, del pubblico ideale da catturare, della struttura della campagna, dell’ottimizzazione dei contenuti, degli argomenti da affrontare, significa solo una cosa: la quasi totale certezza di non ottenere alcun tipo di risultato.

E anche qualora si riuscisse a raggiungere qualche obiettivo, sarebbe sempre per caso, non saremmo mai in grado di replicarlo o migliorarlo.

TEST! TEST!! TEST!!!

Diffida da chi ti vende certezze: non importa quanto sia navigato, non importa quanto il funnel possa essere perfetto, non importa quanto sia fatta bene la ricerca, nessun marketer al Mondo può predire con assoluta sicurezza matematica gli esiti di una pubblicità.

I valori in gioco sono infiniti e, a meno di smentita, nessuno ha la palla di vetro.

Esistono delle best practices da applicare, certo, ma la parola d’ordine rimane sempre una: testare!

Se ci si scoraggia al primo fallimento, pensando che sia sufficiente investire un certo budget per ottenere un ROI soddisfacente, le probabilità di rimanere scottati è molto alta.

Invece, testando varie soluzioni grafiche e di copy, mettendole in concorrenza e scremandole laddove non soddisfacessero le KPI, possiamo toglierci grandi soddisfazioni!

IL CONTENUTO È IL RE

Ricordati: i social premiano sempre l’esperienza utente.

E l’esperienza utente si può migliorare solo in un modo: proporre contenuti di valore che stuzzichino la sete di sapere e di “divertimento” delle persone.

Le Facebook Ads servono a vendere, però, come detto poc’anzi, le persone vogliono contenuti e non pubblicità.

Come conciliare i due aspetti?

Il comandamento è affidarsi a un copywriter con specifiche competenze di copy a risposta diretta.

CONCLUSIONI

Le Facebook Ads sono uno strumento eccezionale per diffondere il proprio messaggio di vendita tra fasce di pubblico targettizzate alla perfezione, in modo relativamente semplice

Tuttavia, nella semplicità si nasconde il diavolo: bisogna entrare nell’ottica delle idee che l’improvvisazione porta solo a spendere ingenti budget in operazioni fallimentari.

Pianificazione, copy, test, grafiche ottimizzate non possono essere trascurate, soprattutto in mercati iper inflazionati come l’immobiliare!

Il tuo portafoglio ti ringrazierà.

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