Un attacco a un santuario musulmano sciita nella città meridionale di Shiraz, domenica, ha ucciso quattro persone e ne ha ferite almeno altre otto, secondo quanto riferito dai media iraniani.
Nessun gruppo ha immediatamente rivendicato la responsabilità dell’attacco al santuario di Shah Cheragh, che secondo l’agenzia di stampa statale IRNA è stato compiuto da terroristi.
In seguito, il canale televisivo iraniano Khabar ha affermato che l’ISIS ha rivendicato la responsabilità dell’attacco.
Secondo l’agenzia di stampa Tasnim, uno dei presunti assalitori è stato arrestato mentre l’altro si è dato alla fuga.
Almeno sette persone sono rimaste ferite, tra cui due lavoratori del santuario e due pellegrini, e i negozi della zona sono stati chiusi. La TV di Stato ha dichiarato che l’area del santuario è stata isolata dalle forze di sicurezza.
Sul luogo dell’attacco, il capo della magistratura della provincia di Fars, Kazem Mousavi, ha dichiarato alla televisione iraniana che l’aggressore era “sottoposto a interrogatorio preliminare”, aggiungendo che “la situazione è sotto controllo”.
In seguito, il Comitato per la sicurezza nazionale e la politica estera del Parlamento iraniano ha annunciato che terrà una sessione lunedì per discutere i dettagli dell’attacco.
Lo scorso ottobre, l’ISIS aveva dichiarato di aver lanciato un attacco al santuario in cui erano rimaste uccise 15 persone.
Il gruppo ha rivendicato precedenti attacchi in Iran, tra cui i due micidiali attentati del 2017 che hanno preso di mira il Parlamento iraniano e la tomba dell’ex leader supremo Khomeini.
Lo scorso luglio, il sito web di notizie Mizan Online della magistratura ha dichiarato che l’Iran ha impiccato due uomini in pubblico per l’attacco di ottobre a Shiraz.
Mohammad Ramez Rashidi e Naeem Hashem Qatali sono stati impiccati dopo essere stati condannati per “corruzione in terra, ribellione armata, e aver agito contro la sicurezza nazionale” e “cospirazione contro la sicurezza del Paese”.
La nazionalità dei due uomini non è stata rivelata. Ma le autorità avevano già detto che nell’attacco erano coinvolte persone provenienti da altri Paesi, tra cui il vicino Afghanistan.
Il mese scorso, l’IRNA ha dichiarato che i due uomini sono stati impiccati all’alba dell’8 luglio in una strada vicino al santuario di Shiraz, la capitale della provincia di Fars.
Rashidi aveva confessato di aver collaborato con l’ISIS per effettuare la sparatoria, ha dichiarato Mizan.
Nel frattempo, Mousavi ha detto che altri tre imputati sono stati condannati a cinque, quindici e venticinque anni di carcere per essere membri dell’ISIS.
Le autorità iraniane hanno dichiarato che il principale assalitore dell’attacco è stato identificato come Hamed Badakhshan, un uomo di 30 anni. Hanno detto che è morto per le ferite riportate durante l’arresto.
Nel novembre dello scorso anno, Teheran ha dichiarato che 26 persone provenienti da Afghanistan, Azerbaigian e Tagikistan erano state arrestate in relazione all’attacco.
